Intervento di Giovanni Poggiali per il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente, in occasione della Festa del 2 giugno (leggi su sito Autonomie e Ambiente)
“Nei giorni scorsi, passando per il Polesine per rendere omaggio al grande socialista riformista autonomista Giacomo Matteotti, ho ripensato a mio nonno Giordano Mazzavillani che, insieme ad amici come Benigno Zaccagnini, andò con le sue marionette e la sua poesia in quella terra sorella, a portare un po’ di solidarietà e di allegria alle vittime delle alluvioni.
Romagna non è solo una parola antica, una storia di 1500 anni, non è solo una cultura e una identità, che sono più forti e più vive che mai (come avviene peraltro, grazie al cielo, per moltissime “periferie” del mondo globalizzato): Romagna è emanciparsi dalla miseria e rialzarsi dalle disgrazie, insieme, attraverso una solidarietà che unisce dall’Appennino all’Adriatico e che ci unisce a tutti gli altri territori, a partire da quelli prossimi.
Romagna è lavorare duro ma sempre con il sorriso sulle labbra, cantando “Romagna Mia” (l’inno di Secondo Casadei che quest’anno compie 70 anni e che ormai è conosciuto in tutto il mondo).
Romagna è inclusione e protezione per chi ci viene a vivere e a lavorare, oltre che capacità di accogliere quelle che sono state e sono ancora oggi le grandi ondate del turismo di massa, senza perdere identità, originalità, qualità, cortesia, generosità.